sabato 4 novembre 2017

racconto: LA STALLIERA

LA STALLIERA

di SC


Sandra strinse alla vita il pesante grembiule di gomma verde. I lacci erano abbastanza lunghi da permetterle di fare il nodo proprio sul ventre. Strinse forte, tanto da assottigliare ancora di più quella sua vita asciutta della quale andava tanto fiera. Di contro, nell’abbraccio del grembiule, il ventre si tese un poco, quanto bastava. Ma il sedere, ecco, il sedere che sporgeva dietro le ali del grembiule verde, il suo sedere, era un trionfo. E Sandra la stalliera, lo sapeva bene. Si sedette per calzare gli stivali bruni da lavoro, e così facendo la gomma si piegò producendo quel rumore croccante e gommoso ad un tempo: un rumore che l’accompagnava durante lo svolgimento dei suoi compiti quotidiani nel maneggio. Nelle lunghe ore fra la paglia, l’acqua i cavalli e il sole, quella era la sua compagnia: il suono della gomma, misto, man mano che le ore si accumulavano, al tepore odoroso del proprio corpo in dolce traspirazione. 

Sandra si rialzò, si diresse alla pompa dell’acqua, e si chinò per raccogliere l’innaffiatoio. Lo splendore del suo posteriore apparve in tutta la sua evidenza. Il destino volle che proprio in quell’istante passasse proprio lui, Riccardo, il migliore (in ogni senso) istruttore del maneggio. Il cuore di Sandra ebbe un tuffo. Istintivamente, decise di prolungare la ricerca dell’innaffiatoio, e non si mosse. Capì di aver avuto l’intuizione giusta quando, dopo qualche istante, il suono dei passi di Riccardo all’improvviso si spense.







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